Commento di "Amor è un desio che vien da core"
- Andrea La China
- 26 ott 2018
- Tempo di lettura: 2 min
Il sonetto in analisi è una poesia di Giacomo Da Lentini, fu uno dei più antichi autori della scuola siciliana, sorta in Sicilia, a Palermo, sotto il regno di Federico II di Svevia durante il XII secolo. Da Lentini è stato l'inventore del sonetto, un componimento poetico formato da 14 endecasillabi diviso rispettivamente in due quartine e due terzine con rime disposte secondo precisi schemi. Nel caso della poesia “Amor è un desio che vien da core”, Da Lentini vuole esternare la sua concezione dell'amore (tratto anche dal De amore di Cappellano) visto come una passione sensoriale e mentale: da qui prenderanno spunto i poeti dello Stilnovismo. Si tratta di un sonetto che fa parte di una tenzone, una discussione o un dibattito in versi, un “dialogo” con “botta e risposta” tra l'autore ed altri due poeti della scuola siciliana. Argomento principale di questa poesia è l'amore, visto come un desiderio che nasce per un eccesso di piacere che viene generato negli occhi e nutrito dal cuore. L'autore ripete che il vero amore è quello che nasce tramite gli occhi, perché essi riescono a distinguere i lati positivi e negativi. Inoltre, afferma che si viene a creare un desiderio piacevole: quello del fantasticare attorno a ciò che vedono gli occhi. E' facilmente visibile come l'autore divide il sonetto, nella quartine spiega cos'è il vero amore secondo la sua concezione e nella terzine spiega quali sono i mezzi per cogliere a pieno questo sentimento: gli occhi e il cuore. Dal punto di vista ritmico, il testo presenta una rima incatenata nelle prime due quartine secondo lo schema ABAB, mentre nelle due terzine secondo lo schema CDE CDE. L'autore ricorre spesso all'uso del polisindeto al fine di collegare e mettere in risalto i concetti fondamentali dell'opera.
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